Il Consiglio dell’Unione Europea conferma il rinvio dell’introduzione della riforma dell’IVA nel commercio elettronico, tale riforma è stata adottata il 5 dicembre 2017 ai sensi della direttiva 2017/2455 nonché quella del 21 novembre 2019 relativa alle vendite a distanza e ad alcune consegne nazionali di beni.
Quali sono le misure coperte da questa nuova riforma dell’IVA?
La riforma prevede una ridefinizione del regime IVA per le vendite a distanza intracomunitarie di beni (B2C), nonché l’istituzione di uno sportello unico per centralizzare le dichiarazioni e la riscossione dell’IVA nei diversi Stati membri consegnate. La soglia di fatturato per Stato membro, a partire dalla quale le vendite diventeranno imponibili nel paese di destinazione e devono essere segnalate tramite lo sportello unico, viene abbassata da 35.000 euro o 100.000 euro a 10.000 euro.
Ci sarà anche l’implementazione di un Import One Stop Shop, in base al quale l’IVA all’importazione sarà esente e l’IVA a debito dovuta sulle vendite a distanza sarà pagata. Inoltre, viene abbandonata l’esenzione IVA sull’importazione di beni di valore inferiore a 22 euro per non falsare il mercato.
I marketplace, a determinate condizioni, saranno soggetti all’IVA sulle vendite a distanza di merci importate inferiori a 150 euro.
In definitiva, l’obiettivo principale di questo pacchetto IVA è semplificare le formalità che ricadono sulle imprese, combattere meglio le frodi e garantire una concorrenza leale tra le imprese dell’UE e dei paesi terzi. Questa riforma è quindi attesa dagli operatori con un’impazienza non dissimulata.
Perché posticipare il pacchetto IVA e-commerce?
Il nuovo sistema IVA noto anche come “pacchetto IVA e-commerce” doveva entrare in vigore il 1 ° gennaio 2021 in tutti gli Stati membri dell’UE.
Tuttavia, a causa della crisi legata alla pandemia COVID-19, gli Stati membri hanno incontrato difficoltà nel recepire queste misure nella loro legislazione nazionale. Per questo la Commissione Europea ha proposto l’8 maggio 2020 un rinvio dell’entrata in vigore della nuova riforma IVA al 1 ° luglio 2021.
Questo rinvio dovrebbe essere formalmente adottato dal Consiglio dell’Unione europea senza troppe difficoltà. Gli operatori devono quindi continuare ad osservare le attuali regole di territorialità e liquidazione per l’IVA in Europa.
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